pedagogia

 DALLA MODERNITA' BORGHESE ALLA MODERNITA' SCIENTIFICA

La pedagogia nell'età del progresso

Nella metà del XIX secolo si afferma la cultura positivista seguendo come primo principio l'idea di progresso di Comte secondo cui la storia dell'uomo si può ricostruire alla luce della noizione di progresso:prima l'uomo interpreta i fenomeni in chiave religiosa, poi perfeziona il suo ragionamento giungendo alle spiegazioni metafisiche, infine raggiunge la comprensione scientifica con il metodo del ragionamento deduttivo.Egli ritiene che scienza e metodo sperimentale siano le vie maestre per accedere alla conoscenza e alla verità in modo corretto.Il secondo principio della modernità scientifica è deposto nel concetto di evoluzione che con Darwin cambiava il posto dell'uomo nella natura non più vedendolo come sovrano ma come rusultato di un gioco di forze naturali. L'educazione secondo i positivisti andava vista non più come riflessione filosofica e religiosa ma attraverso i metodi scientifici di biologia, psicologia e sociologia e si introdusse così il termine di scienza dell'educazione.

Herbert Spencer:l'educazione come fatto naturale

Egli elaborò una teoria filosofica di impianto evoluzionista presentando la tesi dell'evoluzione come legge universale non solo riferibile al mondo della natura, ma valida anche per tutti gli altri ambiti della realtà come l'arte, il linguaggio ecc.(evoluzionismo cosmico). Secondo Spencer l legge dell'evoluzione poggia su tre caratteristiche specifiche: il passaggio da una forma meno ad una più coerente, il passaggio dall'omogeneo all'eterogeneo,dall'indefinito al definito.Questi tre movimenti si compiono all'interno di tre principi: indistruttibilità della matria, continuità del movimento e persistenza della forza.Il cammino dell'voluzione sarebbe sostenuto da un moto propulsivo (differenziazione) e da una forza di conservazione e riutilizzazione delle esperienze (ereditarietà). L'intelligenza umana sarebbe un dato ereditario consolidato durante l'evoluzione con un progressivo accumulo di esperienze.Il fine dell'educazione è legato alla concezione dell'uomo naturale che si esprime in attività con carattere prioritario per la coservazione della specie umana.

Emile Durkheim: l'educazione come socializzazione

Egli ha concentrato i suoi studi sui modi di agire e pensare collettivi e i loro rapporti con il funzionamento delle istituzioni.Anch'egli come gli altri positivisti riteneva che l'educazione non fosse il risultato di teorie precostituite, ma il frutto dell'ambiente in cui si vive.Diversamente da Spencer egli riteneva che fosse un'esperienza meno scontata di un adattamento fisico-psichico secondo le leggi dello sviluppo naturale.l'educazione dipende dalle condizioni storiche e dalle lassi sociali.L'educazione non è un fatto naturale ma sociale. L' educazione è quell'azione personale e sociale che consente di far passare l'io individuale al sociale innalzandolo sopra se stesso. La scuola costituisce la struttura sociale più importante in quanto espressione dei bisogni sociali e della morale collettiva e luogo privilegiato per la formazione personale dell'individuo.

  LA PEDAGOGIA POSITIVISTA IN ITALIA

Gli esiti dell'affermarsi della cultura positivista

In Italia la stagione positivistica tra il 1870 e la fine secolo portò modernizzazione nello stato unitario, allineamento culturale con il resto d'Europa, aggiornamento culturale e innovazione nei diversi campi del sapere.I metodi e i risultati delle scienze sperimentali furono usati contro l'ignoranza e i pregiudizi e per creare una convivenza disciplinata.Grande attenzione ebbe l'eduacazione cui venne affidata la costruzione della società moderna che doveva basarsi non più sulle prevalenti tendenze spiritualistiche (romantiche e cattoliche), ma veniva concepita come un campo di applicazione delle leggi messe a punto sul piano biologico, psicologico ed etico.La pedagogia come scienza dell'educazione doveva conasiderare l'uomo non per quello che poteva o doveva essere, ma per quello che risultava sulla base delle analisi biologiche e sociali.La diffusione di una mentalità critica e il movimento del self-helpismo basato su intraprendenza, attività e disposizione a confrontarsi con le novità, hanno costituito un notevole contributo del positivismo italiano.Lo scopo della scuola era forma gente giovane senza idee preconcette e aperta a tutte le invenzioni utili, abituandoli a esaminare razionalmente le situazioni elaborando giudizi sostenuti da rilevi oggettivi.Frutto della nuova cultura positivista fu il movimetno del self-helpismo il cui scopo era dimostrare che le qualità individuali come forza di volontà e costanza, sono in grado di vincere gli ostacoli permettendo all'uomo volonteroso di innalzarsi dalla miseria al successo.  

L'emergere di una nuova sensibilità

L'età moderma segna anche una nuova attenzione verso l'infanzia dovuta all'opinione pubblica che manifsta contro lo sfruttamento e il lavoro infantile invitando le famiglie a stare maggiormente dietro ai figli e alla battaglia contro le malattie infantili.Iniziava così una svolta di sensibilità puerocentrica che vedeva il bambino non solo come soggetto da disciplinare ma anche da rispettare nelle sue proprie caratteristiche.Un esempio si ha con il "Pinocchio" di Collodi in cui si permette al bambino di divenire adulto in libertà e senza costrizione e con la poetica del fanciullino di Pascoli che ritiene che solo una condizione di originariapurezza e trasparenza permetta di percepire il valore della poesia. La cultura positivista entrò in crisi nel passaggio tra i due secoli perchè se si riconoscevano i progressi favoriti dall'applicazione delmetodo scientifico idoneo a conoscere i dinamismi naturali, esso era inadatto a spiegare il senso della vita 

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